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«Come Alice nel paese delle meraviglie»

Teologa svizzera, non luterana, Christina Aus der Au porta un piccolo tocco esotico alle celebrazioni per i 500 anni della Riforma in Germania. kirchentag.de

In quanto presidente del movimento Giornata delle chiese evangeliche tedesche (DEKT), la teologa svizzera Christina Aus der Au dirige le commemorazioni per i 500 anni della Riforma. Diverse migliaia di persone sono attese dal 24 al 28 maggio a Berlino e a Wittenberg.

I raduni evangelici organizzati ogni due anni dal movimento “Deutsche Evangelisch Kirchentag” (DEKT, letteralmente Giornata delle chiese evangeliche tedesche) in una città tedesca rappresentano sempre un appuntamento importante per centinaia di migliaia di fedeli, ma non solo. Quest’anno però l’appuntamento ricopre un significato ancor più grande, poiché ricorrono i 500 anni della Riforma. I preparativi dell’evento avanzano dunque a pieno regime.

Per la teologa svizzera Christina Aus der Au, presidente del DEKT, questa missione pubblica è sinonimo di incontri interessanti e talvolta inattesi. In questo momento si sente un po’ come “Alice nel paese delle meraviglie”, afferma ridendo.

I colleghi non lesinano elogi nei suoi confronti: “È la persona giusta per questo lavoro, dove è necessario convincere tutti”, dichiara un membro della direzione del DEKT.

Nel 2007, mentre moderava la kermesse evangelica a Colonia, Christina Aus der Au si è resa conto per la prima volta dello spirito e dell’irradiazione di questo tipo di incontro. “Sono rimasta davvero stupita”, ricorda.

Lo stesso anno è stata eletta nell’esecutivo del DEKT, prima personalità non tedesca ad occupare tale carica, e nel 2013 è entrata nel comitato direttivo. Da allora forma un trio con il presidente tedesco ed ex ministro degli esteri Frank-Walter Steinmeier e con Andreas Barner, ex capo del gruppo farmaceutico Boehringer Ingelheim. I tre ricoprono a turno la carica di presidente del DEKT e quest’anno, in occasione dei 500 anni della Riforma, il compito spetta alla teologa svizzera.

Discutere, pregare, celebrare

Al raduno evangelico partecipano fedeli e atei, capi di Stato e gente comune. L’obiettivo degli organizzatori è favorire un dialogo senza pregiudizi su temi rilevanti da un punto religioso tra rappresentanti di chiesa, società civile, politica, cultura ed economia. All’ultima kermesse, tenutasi nel 2015 a Stoccarda, alla messa di chiusura hanno partecipato ben 95mila persone.

L’edizione 2017 sarà dedicata integralmente ai 500 anni della Riforma. “Molte manifestazioni ruoteranno attorno a Lutero, anche perché il suo nome si vende bene”, afferma non senza ironia Christina Aus der Au. La Svizzera, invece, celebrerà soltanto tra qualche anno i suoi riformatori Zwingli e Calvino. La teologa elvetica sarà un po’ la loro rappresentante in Germania.

Calvino e Zwingli nell’ombra

Christina Aus der Au non nasconde la sua disapprovazione per il fatto che la figura di Lutero continui a brillare così forte, confinando nell’ombra i suoi compagni Zwingli e Calvino. Anche il DEKT la pensa così e lo dimostra il fatto che abbia scelto lei come presidente. “È stato un bel colpo eleggere una svizzera non luterana”, afferma sorridendo, per poi sottolineare a che punto questa giustificazione sia tipicamente svizzera, poiché mette in secondo piano l’aspetto competenze.

“Sono stata eletta perché grazie al mio bagaglio economico e alle mie capacità teologiche posso contribuire al successo della Giornata delle chiese evangeliche tedesche”. Christina Aus der Au ha dovuto abituarsi al fatto che in Germania si comunica in modo più diretto, valorizzando apertamente le proprie competenze. “In Svizzera ciò sarebbe percepito come un’arroganza”.

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La 36esima edizione della Giornata delle chiese evangeliche è all’insegna del motto “Mi vedi”. Una buona scelta secondo Christina Aus der Au, perché “Dio vede anche coloro che non credono o non credono più in lui”. Per la teologa è fondamentale raggiungere ogni singolo individuo. E vedere qualcuno e percepirlo in modo consapevole sono condizioni fondamentali per riuscirci, afferma.

Christina Aus der Au ritiene che la prossimità tra politica e Chiesa che caratterizza i raduni evangelici, così come lo stesso movimento DEKT, non funzionerebbe così bene in Svizzera. Nel suo paese d’origine, questi due attori cercano sempre di mantenere una certa distanza. “La Svizzera è più secolarizzata della Germania”.

La teologa si reca regolarmente a Berlino per lavoro e apprezza molto la diversità della metropoli. Nella capitale, “intavolare un dialogo con la gente è molto facile”. Il suo luogo di domicilio, Frauenfeld, appare invece molto più tranquillo. È da questa città di 25mila abitanti nel canton Turgovia che la teologa fa la spola tra le università di Zurigo e Basilea, dove lavora. La carica di presidente del DEKT è infatti puramente onorifica. A Basilea, Christina Aus der Au insegna alla facoltà di teologia, mentre a Zurigo dirige dal 2010 il Centro per lo sviluppo della chiesa.

A Frauenfeld vive col marito, originario della Germania del nord, e la figlia di otto anni. “In questo periodo non ho abbastanza tempo per loro”, si rammarica. Tra non molto, però, lascerà la presidenza del DEKT e avrà più tempo per sé stessa e la famiglia. “È da parecchio non leggo più un romanzo poliziesco”.

Traduzione dal tedesco, Stefania Summermatter

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