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La casa svizzera in Italia per gli anziani

A Malnate in provincia di Varese a pochi chilometri dal confine con la Svizzera, si trova l’unica residenza elvetica per anziani in Italia. Una struttura d’eccellenza che ospita 50 persone all’insegna della tradizione svizzera dell’accoglienza.

Un’oasi di 12.000 metri quadrati immersa in un parco secolare di tigli e roseti ai piedi delle Prealpi lombarde dove sul pennone garrisce la bandiera della Confederazione. È questa la Residenza svizzera per anzianiCollegamento esterno autosufficienti di Malnate. Una struttura nata nel 1971 ma che ha radici ben più profonde che affondano nella storia di Italia e Svizzera.

La solidarietà degli svizzeri di Milano alla fine dell’800

Tutto, infatti, ebbe origine da un atto di generosità di una connazionale della comunità svizzera di Milano nel lontano 1875. “La signora Cramer-Hilzer, di origine borghese, un giorno incontrò per strada una persona senza casa e ammalata e decise di portarla a casa sua per farla curare dal figlio medico.

È in quel momento che nasce l’idea di dar vita ad una struttura che prestasse assistenza alle persone che non avevano mezzi per curarsi”, spiega Alberto Fossati, Presidente della Residenza svizzera di Malnate. E così, grazie al supporto del Comitato delle signore della società svizzera di Milano e del Comitato delle signore della chiesa evangelica, viene aperto un ricovero di aiuto in un alloggio di tre stanze a Porta Genova che poi, rivelatosi troppo piccolo, lascia spazio nel 1892 ad una struttura molto più grande e attrezzata in viale Monte Rosa che prende la denominazione di “Asilo Evangelico per Ammalati”.

L’Asilo Evangelico per Ammalati fiore all’occhiello della sanità

Un vero e proprio ospedale che dai 40 posti letto arriva, pochi anni dopo, a dotarsi di sale operatorie e a ospitare 150 malati. Che salgono a 300 quando scoppia la seconda guerra mondiale. “Quell’ospedale diventa una vera e propria struttura extraterritoriale, dato che, per evitare che fosse requisita dai tedeschi, viene posta sotto la protezione della Confederazione affidandone la gestione alla Croce Rossa internazionale”, ricorda Fossati. Che aggiunge: “Una struttura all’avanguardia per l’epoca dato l’utilizzo di macchinari costosi e rari e nel quale operarono medici del calibro di Luigi Mangiagalli e Carlo Besta, ai quali Milano ha dedicato due importanti ospedali cittadini”.

Poi negli anni ’60 i debiti dovuti a spese di riparazione post bombardamenti bellici, all’aumento dei salari, ad operazioni chirurgiche costose che non venivano adeguatamente risarcite dalle mutue, portano alla chiusura dell’ospedale e alla vendita dell’immobile. Ma il frutto di quella transazione (3.250.000 franchi) non restò molto tempo in una banca svizzera dato che, poco dopo, si decise di impiegare quei soldi in una casa albergo per anziani autosufficienti “che fosse vicina allo stesso tempo a Milano e al confine svizzero e che fosse immerso nel verde”, prosegue Fossati.

Una struttura non solo per svizzeri

In questa residenza hanno soggiornato ospiti illustri della borghesia meneghina, cittadini svizzeri, artisti e intellettuali come la contessa Maria Cristina Cicogna, il pittore Pierluigi Donati e Paquerette de Colins de Tarsienne, nobile austriaca e prima moglie di Indro Montanelli.

Oggi la Residenza di Malnate alloggia 50 anziani che negli anni ’80 e ’90 erano per la maggioranza svizzeri. Ora sono tutti italiani salvo due signore di passaporto svizzero: tutti assistiti con professionalità e cura da 20 tra operatori sanitari, personale di cucina, personale alberghiero. 

C’è chi vive in una delle oltre quaranta stanze singole o doppie, c’è chi ha optato per uno dei tre piccoli bilocali portandosi da casa i propri mobili, i propri libri e i ricordi di una vita. “Questa struttura rispetto ad altre realtà offre la possibilità ai propri ospiti di organizzarsi la giornata liberamente all’interno della struttura e di scegliere tra tutta una serie di attività di animazione e culturali: lezioni e laboratori d’arte, mostre fotografiche, pet terapy”, spiega la direttrice Antonella De Micheli.

E sono molte anche le attività ludiche come il cineforum, le tombole, i concerti, il cruci-quiz, le escursioni, gli incontri e le feste, come quella nazionale del primo di agosto. O come la castagnata d’autunno. Senza dimenticare il giornalino bimestrale redatto dagli stessi ospiti della residenza che con foto, informazioni, versi poetici e con racconti chiari e precisi narra la vita della grande famiglia della Residenza svizzera di Malnate. 

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