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Travail.Suisse contro trattati sulle spalle dei lavoratori

(Keystone-ATS) La Svizzera come paese e l’economia elvetica hanno bisogno dei trattati bilaterali, ma questi non possono essere negoziati a scapito dei lavoratori. È quanto affermato oggi da Adrian Wüthrich, presidente di Travail.Suisse, ai microfoni della radio svizzerotedesca SRF.

Wüthrich ha sottolineato come l’organizzazione sindacale sia pronta ad esaminare gli aspetti tecnici ma non ad accettare un chiaro deterioramento dei parametri chiave di tali trattati.

Il presidente di Travail.Suisse ha spiegato di aver avuto colloqui con il consigliere federale Johann Schneider-Ammann durante le vacanze estive. Nel corso degli incontri hanno cercato di chiarire le divergenze. Il consigliere federale in queste occasioni gli avrebbe assicurato di aver compreso il messaggio: il principio della protezione dei salari in Svizzera sarà garantito e non verrà mischiato con l’accordo quadro.

Nei documenti ricevuti da Travail.Suisse il 7 agosto dal Consiglio federale, tuttavia, ciò non figura. Pertanto, il sindacato ha deciso il giorno successivo di boicottare i colloqui tecnici. “Sono sempre favorevole al dialogo, ma se le nostre richieste vengono semplicemente ignorate, ciò non è possibile”, ha affermato Wüthrich.

Travail.Suisse è pronto a negoziare se la proposta è ritenuta buona per i dipendenti. Ma il livello di protezione salariale deve essere mantenuto. Su ciò il sindacato non intende scendere a compromessi. “Travail.Suisse deve assumersi la responsabilità dei dipendenti e dei loro interessi”, ha concluso Wüthrich.

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