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Gérard Depardieu, il principe nero compie 70 anni

Il focoso attore francese compie domani 70 anni. KEYSTONE/EPA BELTA POOL/ANDREI STASEVICH POOL sda-ats

(Keystone-ATS) Grande e grosso, irsuto e ribelle, eccessivo e dolcissimo, Gérard Depardieu è stato per decenni la “Marianna” al maschile del cinema francese.

Ormai 70enne, è il simbolo di un popolo che prima di lui si era incarnato così profondamente nel mito solo grazie a Jean Gabin e Brigitte Bardot. È nato il 27 dicembre del 1948 a Châteauroux, nei grandi boschi sulla valle della Loira, nel paesino messo a ferro e fuoco nel 1356 dal Principe Nero. Da qui un soprannome che starebbe bene anche al celebre attore, dalla personalità controversa e focosa, tanto da fargli rinunciare alla cittadinanza francese in opposizione alle leggi fiscali introdotte dalla Presidenza Hollande e da prendere nel 2013 quella russa offertagli dal Presidente Putin.

Figlio di un fabbro e di una casalinga, studente ribelle e poi autodidatta, spedito per breve tempo in un riformatorio a 15 anni, arriva a Parigi dopo aver fatto il contrabbandiere, il giocatore di calcio, il tipografo, e trova quasi per caso la sua strada iscrivendosi a un corso di recitazione. A 22 anni sposa la sua insegnante, Elisabeth Guignot, che gli presenta lo sceneggiatore e regista Michel Audiard che lo fa debuttare con un piccolo ruolo in “Il grido del cormorano” nel 1971.

Il grande successo popolare arriva nel 1974 con il trionfo de “I santissimi” di Bertrand Blier. Depardieu diventa in breve il nuovo astro del cinema europeo. Lunghissima è la lista dei capolavori cui ha impresso uno stile personalissimo e un vero marchio di fabbrica che va persino oltre l’eccellenza degli autori con cui ha lavorato. Depardieu è ormai l’icona di se stesso, un monumento che si nutre della propria celebrità e spesso la mette a disposizione di giovane talenti. Il suo amore bulimico per il cinema non si arresta: cinque titoli nell’anno che finisce, altrettanti già annunciati o in lavorazione per il 2019.

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