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Migranti: accordo Onu per ‘global compact’, ma Usa lo boicottano

L'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato ieri il "Global Compact for Migration" (foto rappresentativa d'archivio) KEYSTONE/MARTIAL TREZZINI sda-ats

(Keystone-ATS) L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato ieri il “Global Compact for Migration”, un accordo globale teso a gestire in modo migliore i flussi migratori in tutto il mondo e proteggere i diritti umani.

Il testo è il risultato di quasi due anni di negoziati a cui hanno partecipato tutti i Paesi membri, tranne gli Stati Uniti.

Lo scorso dicembre infatti hanno abbandonato i negoziati affermando che i principi della dichiarazione di intenti erano “in disaccordo con le politiche in materia di immigrazione e rifugiati” dell’amministrazione Trump.

L’accordo verrà formalmente adottato il prossimo dicembre durante una conferenza a livello ministeriale che si svolgerà a Marrakesh, in Marocco, ma non avrà valore vincolante per i singoli stati. L’ambasciatore messicano Juan Gomez Camacho, uno dei mediatori del negoziato, ha comunque parlato di “giorno storico” perché si è riusciti ad arrivare, dopo anni di sforzi, al primo documento globale in materia di migrazioni.

Anche se non sarà vincolante, ha aggiunto il presidente dell’Assemblea Generale Miroslav Lajcak, che ha salutato l’approvazione del testo insieme al segretario generale Onu Antonio Guterres, il documento potrà aiutare a cambiare il modo in cui considerare la questione delle migrazioni.

In un comunicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) indica che la Svizzera plaude all’approvazione della bozza sul “Patto mondiale per una migrazione sicura, ordinata e regolare” da parte degli Stati membri delle Nazioni Unite. La conclusione delle trattative rappresenta un passo importante nel tentativo di trovare standard comuni agli Stati per rafforzare gli aspetti positivi della migrazione e limitare quelli negativi attraverso sforzi congiunti, precisa il DFAE.

Intanto, però, l’Ungheria, che in Europa è uno dei Paesi che guida il fronte anti-immigrati, ha comunicato, dopo che l’accordo è stato approvato per consenso, il suo disaccordo su alcuni punti chiave e si riserva di discutere “la possibilità di dissociarsi” dal testo, come ha dichiarato il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto. In particolare il governo ungherese non è d’accordo con l’impianto del testo che considera la migrazione “un diritto umano fondamentale, noi non la pensiamo così”, ha detto ancora Szijjarto.

Louise Arbour, la rappresentante speciale Onu per le migrazioni globali, ha spiegato che il testo vuole essere una linea guida per lavorare verso “l’eliminazione di migrazioni disordinate e non sicure” esortando la nazioni a cooperare. Arbour sottolinea inoltre come nel testo non si parli di “migrazioni illegale”, ma di migranti “irregolari” che non dovrebbero essere criminalizzati.

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