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VD: tribunale conferma divieto esposizione “Real Human Bodies”

Un'opera di corpi plastinati allestita dal discusso artista e anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens, inventore del nuovo metodo di conservazione negli anni Settanta. KEYSTONE/EPA/FACUNDO ARRIZABALAGA sda-ats

(Keystone-ATS) La controversa mostra di cadaveri “plastinati” “Real Human Bodies” che doveva svolgersi da oggi a domenica al Palais de Beaulieu di Losanna, è stata definitivamente annullata: il Tribunale cantonale vodese ha confermato il divieto imposto dal Municipio.

In una nota diramata oggi, il tribunale afferma che l’esecutivo cittadino poteva vietare la mostra “tenuto conto dell’assenza di informazioni da parte dell’organizzatore sull’origine dei corpi presentati” al pubblico.

Sempre secondo la Corte di diritto amministrativo e pubblico del Tribunale cantonale, il Municipio, “tenuto conto dell’ampio potere di apprezzamento” che gli è riconosciuto, aveva la competenza di chiedere all’organizzatore informazioni complementari.

L’esecutivo cittadino aveva comunicato lo scorso 16 ottobre di aver rifiutato l’autorizzazione alla mostra di cadaveri “plastinati”, trattati cioè con un metodo di conservazione che consiste nel sostituire l’acqua e i grassi con una materia sintetica plastificante.

Il Municipio aveva fatto sapere di aver chiesto chiarimenti all’organizzatore a seguito di una denuncia presentata dall’organizzazione cristiana contro la tortura e la pena di morte Action des chrétiens pour l’abolition de la torture (ACAT). I chiarimenti non sono arrivati e la manifestazione è quindi stata vietata.

Secondo ACAT, i corpi utilizzati nell’esposizione sono con molta probabilità di prigionieri cinesi deceduti o uccisi e di membri del Falun Gong, movimento vietato in Cina i cui adepti vengono perseguitati.

L’autorità losannese aveva chiesto delle garanzie riguardanti la provenienza dei corpi esposti e delle attestazioni di consenso firmate dai defunti per l’utilizzo dei loro cadaveri, ma gli organizzatori non hanno presentato prove concrete che attestino la possibilità di servirsi dei corpi nell’ambito dell’esposizione.

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